BREVE GUIDA ALLE TARIFFE DELL'ASSICURAZIONE RC AUTO
Il premio di assicurazione
In generale il premio di tariffa, a parte oneri fiscali e parafiscali
è costituito da due voci che si sommano:
Il premio puro è l’importo che l’assicuratore
incassa per far fronte alle richieste di risarcimento.
I caricamenti rappresentano invece i costi sostenuti dall’assicuratore
per l’acquisizione e l’amministrazione del contratto,
comprese le spese per la gestione dei sinistri.
Se determinare l’entità dei caricamenti non presenta
particolari difficoltà’ per l’assicuratore, che
ha ben evidenti i costi sostenuti per la gestione dei contratti,
molto più complesso è determinare il premio puro.
Il calcolo del premio, che servirà all’assicuratore
per far fronte ai sinistri futuri provocati da una determinata categoria
di assicurati, può essere effettuato soltanto attraverso
stime che traggono alimento dalle evidenze statistiche degli anni
trascorsi.
Inversione del ciclo produttivo
L’attività assicurativa opera a ciclo produttivo invertito,
per cui l’assicuratore nello stabilire le proprie tariffe,
deve poter essere certo che i premi che incassa oggi siano sufficienti
a far fronte ai sinistri futuri.
Quando una qualsiasi impresa, che produce beni materiali o servizi,
si appresta a vendere il prodotto finito, conosce già quali
costi ha sostenuto e può determinarne agevolmente il prezzo
di vendita.
L’assicuratore, invece, quando immette il proprio servizio
sul mercato, non sa con precisione quanto gli costerà in
termini di sinistri, perché la prestazione è, per
sua natura, futura e aleatoria e quindi incerta.
Le statistiche e le analisi attuariali
Per superare questa mancanza di certezza dei costi dovuta all'inversione
del ciclo produttivo; è necessario ricorrere a tecniche attuariali
che consentano di prevedere il costo dei sinistri futuri.
L’elemento base per procedere a tali stime previsionali è
dato dalle statistiche, che evidenziano come è variata nel
recente passato la sinistrosità dei rischi assicurati e consentono
di effettuare previsioni sulla sua evoluzione futura, attraverso
specifiche metodologie attuariali.
La "materia prima" per costruire il prodotto assicurativo
(il contratto ed il relativo prezzo) è quindi rappresentata
dalle statistiche che evidenziano i sinistri e i relativi importi
che un numero convenientemente ampio di veicoli, o meglio di rischi,
con caratteristiche similari, hanno provocato in un determinato
periodo di tempo.
Di norma le statistiche si riferiscono a periodi annuali proprio
perché l’osservazione su base annua dei fenomeni dà
maggior attendibilità, smorzando gli effetti distorsivi legati
alla stagionalità dei rischi: la circolazione stradale risente
in maniera determinante del clima e degli eventi atmosferici.
Quanto deve essere ampia la base statistica dei dati per fornire
risultati attendibili? Maggiore è la quantità dei
dati (veicoli e sinistri) statisticati, più attendibili sono
i risultati.
Per tale ragione le imprese non si basano esclusivamente sui loro
dati ma ricorrono a statistiche di mercato che raggruppano dati
di più imprese. La Banca dati ANIA dà, da questo punto
di vista, un’attendibilità elevata, statisticando il
50% dei rischi e dei sinistri dell’intero mercato r.c.auto.
Le evidenze osservate sono rappresentate dai sinistri (numero e
importo) e dai veicoli (macchine assicurate/anno).
Dal premio di rischio osservato al premio puro
Per determinare il costo mediamente sostenuto dall’assicuratore
a fronte di ogni veicolo, si suddivide l’importo dei sinistri
per il numero dei veicoli assicurati: si ha così il premio
di rischio osservato sull’andamento passato.
E’ evidente che in una teorica situazione di stabilità
assoluta nel tempo, senza variazioni nel costo dei sinistri e nel
relativo numero, il premio così calcolato potrebbe andare
bene anche per i contratti da stipulare in futuro. Poiché,
invece, il numero dei sinistri e i relativi costi variano nel tempo,
per determinare il premio da applicare nell’esercizio futuro
è necessario stimare le probabili variazioni che interverranno
e adeguare di conseguenza i dati osservati.
A questo scopo, anziché adeguare il premio di rischio osservato,
è buona norma valutare nel tempo l’evoluzione dei due
fattori che lo compongono:
la frequenza sinistri, rappresentata dal numero di sinistri mediamente
provocati nell’anno oggetto di osservazione (numero di sinistri
diviso numero dei veicoli);
il costo medio dei sinistri, determinato suddividendo l’importo
globale dei sinistri verificatisi nello stesso anno per il loro
numero.
Questi due fattori presentano nel tempo dinamiche completamente
diverse e devono pertanto essere valutati, nella loro evoluzione
temporale, separatamente.
La frequenza sinistri osservata dovrà essere corretta e riferita
al periodo in cui la tariffa andrà in vigore, valutando il
fenomeno "circolazione" nel suo complesso (evoluzione
del parco auto, sicurezza dei veicoli, qualità della viabilità,
intensità del traffico, comportamento dell’utenza,
prevenzione….).
Il costo medio del sinistro si muove negli anni spinto soprattutto
da dinamiche specifiche del settore, che poco hanno a che vedere
con l’inflazione e che presentano anche aspetti patologici.
E’ il caso del danno alla persona che presenta un tasso deciso
di crescita, nel numero e nell’entità, in funzione
anche di decisioni giurisprudenziali (danno biologico).
Anche il costo del danno a cose (sostanzialmente i costi di sostituzione
e di riparazione dei veicoli danneggiati) aumenta in misura superiore
all’inflazione, sia per effetto dei prezzi delle auto e dei
relativi ricambi sia per i costi orari di mano d’opera applicati
dagli autoriparatori sia, infine, per l’evoluzione della tecnica
di costruzione dei veicoli che, in caso di danno all’autovettura,
determina sempre più la necessità di procedere a sostituzioni
delle parti danneggiate in luogo della riparazione delle stesse
che risultava certo meno onerosa in termini di costi.
La proiezione di questi due fattori (frequenza sinistri e relativo
costo medio) è un’operazione tanto importante quanto
delicata nell’attività dell’impresa di assicurazione:
una sottostima porta a premi insufficienti e, quindi, a perdite
tecniche, mentre una sovrastima porta a premi eccessivi e mette
il prodotto dell’impresa fuori mercato.
Determinati la frequenza sinistri ed il valore medio del danno,
riferiti al periodo in cui sarà vigente la tariffa che si
costruisce, non resta che moltiplicare tra loro questi due fattori
per ottenere il premio puro, ossia il premio da applicare mediamente
ad ogni contratto per far fronte al pagamento dei sinistri che in
previsione si verificheranno.
La procedura, tuttavia, non è ancora conclusa: un’altra
operazione importante che, di norma, si effettua nella determinazione
della tariffa è quella di depurare il premio così
costruito del così detto "fattore finanziario",
cioè di un importo corrispondente al reddito finanziario
che l’assicuratore ottiene dall’investimento delle "
riserve tecniche " date dagli accantonamenti derivanti dall’incasso
anticipato dei premi rispetto al momento del pagamento dei sinistri.
Infatti, nel periodo intercorrente tra l’incasso dei premi
e il pagamento dei sinistri, le risorse acquisite vengono investite
dall’assicuratore in attività economiche appropriate
ed i relativi proventi vanno a beneficio degli assicurati per l’effetto
riduttivo che essi hanno sul premio.
Fondo di garanzia per le vittime della strada
Si tratta di un ente pubblico che risarcisce, con determinate regole,
i danni subiti da cittadini coinvolti in incidenti stradali per
colpa altrui, i quali, altrimenti, non potrebbero beneficiare di
una valida copertura assicurativa.
Il Fondo interviene per risarcire gli infortuni subiti ad opera
di veicoli che restano ignoti (cd. pirata della strada) e per i
danni causati da veicoli non assicurati o assicurati con compagnie
in stato fallimentare.
Le somme necessarie a far fronte a questi risarcimenti vengono acquisite
dal Fondo attraverso un prelievo sui premi delle polizze RC Auto
la cui misura è stata elevata nel corso del 1999 dal 3 al
4% dei premi incassati nel ramo. Tale aliquota diventa una componente
del premio.
Caricamenti
Se al premio puro così determinato si aggiungono i caricamenti
per spese, si ottiene il costo che, mediamente, in prospettiva,
l’assicuratore dovrebbe sostenere per una specifica categoria
di veicoli.
Articolazione dei premi di tariffa in rapporto alla probabilita’
di causare sinistri
L’assicuratore non può limitarsi ad applicare in maniera
omogenea e indiscriminata a tutti i suoi assicurati il premio medio
come sopra determinato.
Infatti, la probabilità di causare sinistri da parte dei
singoli assicurati è assai differenziata. L’impresa
di assicurazione deve pertanto tener conto di questa diversa propensione
al rischio differenziando di conseguenza il premio in modo che lo
stesso sia proporzionato all’effettiva intensità del
rischio (premio equo).
Sempre ricorrendo alle osservazioni statistiche del comportamento
degli assicurati, si costituiscono gruppi con caratteristiche omogenee
sulla base dei così detti parametri tecnici, ossia le variabili
che incidono sulla probabilità di causare sinistri.
Le variabili più note sono la potenza del veicolo, la residenza
dell’assicurato (provincia o comune), i massimali di garanzia,
l’età del proprietario, il sesso, l’anzianità
di patente, la classe bonus malus…e così via.
Dalle osservazioni di questi elementi si determinano dei coefficienti
di maggiore o minore pericolosità che, applicati al premio
medio, determinano la tariffa nella sua articolazione.
Parametri tariffari e personalizzazione
Facciamo qualche esempio di come funzionano alcuni parametri tariffari
che differenziano il premio, prendendo in considerazione prima i
dati oggettivi riguardanti il veicolo e poi i dati soggettivi riguardanti
l’assicurato.
Dati oggettivi (riguardanti il veicolo)
Potenza del veicolo (in c.v. o km) E’ senza dubbio l’elemento
più significativo che agisce sul premio: con il crescere
della potenza del veicolo aumentano sia la frequenza di sinistri
che il costo medio del danno. Provincia di immatricolazione del
veicolo E’ l’elemento che, dopo la potenza, differenzia
di più il premio. La provincia di immatricolazione individua
l’area di circolazione prevalente del veicolo. Alcune imprese
sostituiscono questo dato con il comune di residenza del proprietario,
dato più preciso per individuare la localizzazione del rischio.
Alimentazione del veicolo Il dato (diesel, benzina o gas) può
essere indicativo della percorrenza annua. Risulta infatti dalle
statistiche aziendali che i veicoli alimentati a gasolio, di norma
posseduti da professionisti che usano l’auto per lavoro, provocano
mediamente più incidenti di quelli alimentati a benzina.
Presenza di A.B.S. Si valorizza la sicurezza del veicolo attraverso
una riduzione del premio, sia pur modesta, che trae origine da considerazioni
tecniche sulla sicurezza dei veicoli. Presenza di doppio AIR –
BAG Si valorizza la sicurezza del veicolo attraverso una riduzione
del premio, nella presunzione che anche il passeggero, in caso di
incidente, sia più protetto.Dati soggettivi (riferiti alla
persona)
Età dell’assicurato E’ statisticamente provato
dai dati aziendali delle principali compagnie che i giovani provocano
più incidenti; di solito le imprese pongono un limite tariffario
di 24 - 25 anni al di sotto del quale applicano soprapremi. Sesso
dell’assicurato Sempre dai dati aziendali d’impresa,
risulta che nella fascia di età giovanile le donne provocano
meno incidenti dei coetanei maschi: per esse il soprapremio per
la giovane età è più contenuto. Anzianità
di patente I neopatentati provocano più incidenti : questo
parametro potrebbe sovrapporsi a quello dell’età per
cui è necessario valutare l’effetto combinato delle
due variabili. Le persone coniugate e con figli piccoli provocano
meno incidenti. Modalità di utilizzo dell’auto Chi
usa l’auto per lavoro ha maggior probabilità di avere
incidenti rispetto a chi la usa soltanto per diporto ; questa informazione
può essere convenientemente collegata alla professione. Identificazione
del conducente unico o abituale Quando il conducente dichiarato
ha caratteristiche di rischio favorevoli si applica una riduzione
del premio che tiene conto anche della limitata circolazione del
veicolo sempre condotto da una stessa e sola persona. Il Bonus/Malus
Un ultimo argomento che merita d’essere sottolineato è
quello del Bonus/Malus (o sistemi similari) che rappresenta la principale
forma di personalizzazione del rischio e a posteriori agisce in
maniera determinante sul premio, in relazione al reale comportamento
manifestato dall’assicurato. In regime di tariffa amministrata
l’incidenza sul premio determinata dalla scala Bonus/Malus
variava dal 50% (classe di massimo sconto) al 200% (classe di massima
penalizzazione) della tariffa base. La tendenza, tuttavia, è
quella d’accentuare l’ampiezza della forbice del sistema
Bonus/Malus, per rendere più incisiva questa formula tariffaria
che ha effetti positivi sulla riduzione della sinistrosità
perché influisce sul comportamento dell’utente (prevenzione).
E’ chiaro che ciascuna impresa impiega in modo strategico
la propria clausola Bonus/Malus, come variabile tariffaria che deve
essere coordinata, nei suoi effetti sul premio, con gli altri parametri
di rischio utilizzati nella costruzione della tariffa aziendale.Oneri
fiscali e parafiscali
Sui premi imponibili dell’assicurazione di responsabilità
civile auto gravano l’imposta del 12,50% e il contributo al
Servizio Sanitario Nazionale per un’aliquota del 10,50% :
quest’ultimo è un importo versato dagli assicurati
alla compagnia di assicurazione, e da questa allo Stato, per compensare,
in via forfettaria, i costi sostenuti dalle strutture sanitarie
per la cura ed il ricovero degli infortunati in incidenti stradali. |